Nel calcio di oggi stiamo assistendo a tanti tabù che si infrangono. Il calcio femminile che sta crescendo sempre di più, maschietti e femminucce che giocano insieme nella stessa squadra nei tornei giovanili e persino tornei dedicati alle persone con situazioni di disabilità. Nel weekend calcistico appena trascorso, un altro tabù è stato infranto dal movimento del calcio abruzzese. Un giocatore diversamente abile che segna in una partita tra i cosiddetti “normodotati”.
Nel calcio di oggi stiamo assistendo a tanti tabù che si infrangono. Il calcio femminile che sta crescendo sempre di più, maschietti e femminucce che giocano insieme nella stessa squadra nei tornei giovanili e persino tornei dedicati alle persone con disabilità. Nel weekend calcistico appena trascorso, un altro tabù è stato infranto dal movimento del calcio abruzzese: un giocatore diversamente abile segna in una partita tra i cosiddetti “normodotati”.
È accaduto nel campionato Amatori della Delegazione di Lanciano, nel corso della gara valida per l’undicesima giornata del girone B tra i Draghi San Luca e Amatori Pollutri. Protagonista dello storico evento il calciatore della squadra ospite Dino Pallotta, classe 1986. Durante la gara, con i Draghi San Luca che vincevano per 7-0, l’arbitro ha concesso un calcio di rigore in favore del Pollutri. Un rigore in una partita senza storia, ma destinato a suo modo ad entrare nella storia. A batterlo un calciatore molto speciale, per l’appunto il nostro Dino, affetto da una disabilità a livello neurologico, che per non gli ha impedito di coltivare la sua immensa passione per il pallone.
“Dino è un ragazzo che segue la nostra squadra e che quest’anno abbiamo voluto tesserare anche come calciatore. – Racconta il capitano della Amatori Pollutri, Nicola Di Pietro – Talvolta, quando il risultato è acquisito e la partita non è particolarmente accesa lo facciamo entrare in campo. È successo anche sabato. Perdevamo 7-0 e lo abbiamo fatto entrare. Poi ci è stato assegnato questo rigore e il nostro rigorista lo ha ceduto a lui. Nino lo ha calciato e ha fatto gol. La cosa più bella è stata lo stupore del portiere avversario nel vedere la nostra esultanza per un gol mentre perdevamo 7-1, poi naturalmente gli abbiamo spiegato la cosa. – Ci racconta Di Pietro, che poi confessa – Sarebbe bello se anche altre squadre seguissero il nostro esempio, anche perché spesso nel campionato Amatori si vede troppa competizione, mentre a prevalere dovrebbe essere il divertimento e il piacere di giocare a calcio”.
Un evento che la responsabile regionale nel Dipartimento Sociale LND, Dora Bendotti commenta così: “Spesso tirare e mandare a buon fine un calcio di rigore non rappresenta solo il goal della partita ma può assumere significati più profondi. Il goal di Dino ha rappresentato un momento sportivo, sociale e culturale straordinario e ci dimostra quanto sia vero che la diversità è solo negli occhi di chi guarda. Il Pollutri e il suo mister hanno messo in campo tutti i valori più belli insiti nel gioco calcio e Dino ci ha dato una grande lezione di vita. Mi auspico che altre squadre seguano questo esempio per diventare più inclusive, dare a tutti pari possibilità di crescita e assicurare dignità, rispetto delle differenze e delle pari opportunità anche in campo”.
Quello di Dino Pallotta è stato un gol come tanti per il campionato Amatori ma un eurogol per l’emancipazione di una categoria di persone che forse per tanto, troppo tempo hanno vissuto “alla stregua di spiriti nel mondo materiale, condannati ad un sole invisibile”.
di Mattia Di Battista