Il portiere caduto alla difesa
ultima vana, contro terra cela
la faccia, a non veder l’amara luce.
Il compagno in ginocchio che l’induce
con parole e con mano, a rilevarsi,
scopre pieni di lacrime i suoi occhi.
Così recita la prima strofa di una celebre poesia di Umberto Saba intitolata “Goal”, descrivendo le sensazioni di un portiere dopo aver appena subìto un gol dalla squadra avversaria. Sensazioni che tanti portieri provano spesso e volentieri nella loro carriera e in qualsiasi categoria. La frustrazione per una rete subìta però spesso è nulla di fronte ad altri spiacevoli incidenti che possono accadere in campo.
Il caso di cui stiamo per parlare è emblematico e ha protagonista in negativo e in positivo un portiere del Rosciano Calcio Under 19. Il suo nome è Tommaso Canale, leva calcistica 2007, il quale è incorso in uno spiacevole inconveniente che ha avuto come co-protagonista un calciatore avversario.
Nel corso del big match disputato lo scorso 16 dicembre per l’undicesima giornata del campionato U19 provinciale tra Accademia Soccer e Rosciano, con gli ospiti avanti di due reti, Tommaso ha involontariamente cagionato un infortunio all’attaccante avversario in un contrasto di gioco per agguantare il pallone, costringendolo ad abbandonare il campo per diversi minuti. Per fortuna poi tutto si è risolto senza conseguenze gravi tant’è che il ragazzo è presto rientrato in campo. Tuttavia il portiere del Rosciano è rimasto talmente sconvolto dall’accaduto che per tutto il resto della gara non ha fatto altro che sincerarsi delle condizioni dell’avversario.
“È stato uno shock per me vedere il mio avversario in quelle condizioni – spiega Tommaso – per cui istintivamente sono andato subito a sincerarmi se si fosse ripreso. In questi frangenti credo che la salute venga prima di tutto. Per fortuna tutto si è risolto per il meglio e mi sono anche sentito con Francesco nei giorni successivi…”.
Una partita con 6 goal, ma quello più bello lo hanno messo a segno proprio Tommaso e il suo avversario, usciti abbracciati dal campo dopo una partita tiratissima e combattuta.
“A fine partita ho visto il portiere avversario piangere – racconta Francesco, giocatore dell’Accademia Soccer – Mi sono rialzato e l’ho abbracciato accompagnandolo negli spogliatoi per dimostragli che stavo bene. La cosa che mi ha colpito è che, nonostante la partita accesa, del risultato e della mia doppietta non gliene importava nulla: era solo interessato alle mie condizioni.”. Un gesto che vale molto più di un goal o di una parata.
di Mattia Di Battista