Cari Presidenti, dirigenti, sportivi, amiche e amici,
di nuovo una vigilia di Pasqua che prelude, per il secondo anno consecutivo, ad una festività fatta di limitazioni, di rinunce, di solitudini, persino di rimpianti per i molti che non ce l’hanno fatta e ci hanno lasciati.
Eppure sono convinto, per come vi ho conosciuto in questi anni di pallone, di campi, di battaglie, di calcio insomma, che non sarà questa ulteriore rinuncia, che si aggiunge certo a tante altre, a piegare le nostre volontà, a spegnere i nostri entusiasmi, a farci perdere di vista il nostro obiettivo comune: ripartire!
Ho messo tutto me stesso, con il supporto costante e fondamentale della mia squadra, perché ciò fosse possibile, e ce l’abbiamo fatta: a giorni rivedremo qualcuno, certo pochi, dei nostri campi verdi rianimarsi di calciatori, di sudore, di urla… il nostro calcio. Pochi, lo sappiamo, ma è un inizio: è il segno che non abbiamo ceduto dinanzi alle difficoltà.
È, se permettete, anche un insegnamento che dovevamo e dobbiamo ai nostri figli, ai nostri ragazzi: non ci si ferma quando si ha un obiettivo comune, chiaro, forte. Il calcio non è solo ricreazione e divertimento, mille volte ci siamo detti che è anche lezione di vita: bene, questa volta è andata così, una severa ma grande lezione di vita! E vi chiedo, se posso, di ricordarcene in ogni momento dei mesi che verranno.
Auguro a voi, alle vostre famiglie, ai vostri cari, insieme a tutto il Consiglio Direttivo e a tutti i componenti nel nostro Comitato, una Pasqua felice.
IL PRESIDENTE
Concezio Memmo