Dopo le 84 candidature, le selezioni iniziali, le lezioni teoriche e pratiche e gli esami, 38 nuovi tecnici sono pronti ad intraprendere un nuovo capitolo della loro storia nel mondo del calcio. Al termine della sessione d’esame finale di ieri, in occasione dei saluti istituzionali, gli interventi nient’affatto formali del Presidente Memmo, del consigliere comunale Lucio Mercogliano e dell’assessore allo Sport del comune di Avezzano, sono stati un’ulteriore occasione di riflessione sullo stato del calcio amatoriale, delle funzioni sociali ch’esso riveste e delle criticità che stanno emergendo nell’era “post-Covid”.
Così il presidente LND Abruzzo, Ezio Memmo: “Voi futuri allenatori vi ritroverete da subito a dover affrontare un aspetto critico della nostra attività, che è quello della fragilità dei giovani, perché oggi i nostri ragazzi hanno esigenze diverse, e non posso essere caricati di aspettative che vengono imposte dall’esterno, che sono quelle del risultato a tutti i costi. L’allenatore deve farsi carico di questo aspetto, che rappresenta uno dei punti, una delle criticità che portano al fenomeno dell’abbandono dei giovani nel calcio dilettantistico. Gli allenatori devono saper parlare con linguaggi moderni e adeguati con i giovani atleti. Il patentino non è un punto di arrivo, ma di partenza, con un lavoro di formazione e di crescita, insieme alle altre figure che compongono la società sportiva. È vostro obbligo quello di essere capaci di trasferire la vostra passione attraverso il vostro lavoro ai giovani, quindi voi siete soprattutto e prima di tutto educatori”.