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Parità di genere e lotta alla violenza: il ruolo del Calcio

L’AQUILA – Grande pienone a Palazzo Silone lo scorso 25/11 per l’evento organizzato dal CR Abruzzo LND, dal Comune e dall’Università di L’Aquila, denominato “IL CALCIO E’ RISPETTO E UGUAGLIANZA, STOP ALLA VIOLENZA SULLE DONNE“.

In moltissimi – specie studentesse e studenti dell’Ateneo aquilano – hanno affollato la Sala “Piervincenzo Gioia” per ascoltare le parole di dirigenti e relatori di grandissimo spessore. La moderatrice dell’evento, Enrica Liaci, ha dato la parola a diverse autorità per i saluti iniziali: Francesco Bignotti (Assessore Politiche Sociali Comune dell’Aquila), Guido Liris (Assessore Regionale allo Sport), Enzo Imbastaro (Presidente CONI Abruzzo) e Daniele Ortolano (Presidente CR Abruzzo LND).

Ad aprire la serie delle relazioni il Vice Presidente LND Sandro Morgana, massima autorità del Calcio Femminile italiano, che ha acceso i riflettori sui numeri e le problematiche del movimento, sottolineando come i temi dell’educazione e dell’uguaglianza siano alla base della prospettiva di crescita futura. Riforma dei campionati, rivoluzione mediatica e investimenti sono stati solo il primo passo, perché senza il balzo culturale necessario (anche su base geografica, dato che si riscontrano grosse differenze sull’asse nord-sud) il “deficit di uguaglianza rimarrà inalterato”. A chiusura dell’intervento di Morgana gli intervenuti hanno apprezzato il video messaggio di saluto della calciatrice Daniela Sabatino (Sassuolo e Nazionale Italiana). Molto interessante l’intervento della professoressa Maria Giulia Vinciguerra, che ha posto l’accento sulle dinamiche di  Empowerment Femminile e sulla importante “mission” che i gruppi di relazioni hanno per favorire l’emergere di una vera parità di genere. Di grande impatto anche le parole della professoressa Diana Lupi, che ha esplorato i lati psicologici della faccenda (differenziazione, inclusione e spazio mentale), dando enfasi all’importanza dell’ambiente di vita e dell’apertura mentale, elementi fondamentali per raggiungere obiettivi ambiziosi, come ad esempio il professionismo nel calcio femminile. Forte e deciso l’intervento di chiusura dell’avvocatessa Simona Giannangeli (Centro Antiviolenza L’Aquila), che ha rovesciato il paradigma della donna debole e vittima: “Bisogna accendere i riflettori e raccontare la violenza maschile. Le cravatte rosse sarebbero un simbolo più corretto per parlare di violenza di genere oggi“.

Da tutti i relatori, infine, è stato riconosciuto il ruolo strategico dello sport, e del calcio in particolare, vettore di uguaglianza e capace di spronare e favorire quella rivoluzione culturale senza la quale saremo ancora qui – ogni 25 novembre – a ribadire concetti giusti, senza però dare l’abbrivio ad un cambiamento radicale e reale delle cose.