di Stefano De Cristofaro
Alla soglia dei venticinque anni (li compirà il 28 luglio prossimo), Massimo Santella si è ritagliato un pomeriggio di gloria, destinato a rimanere negli annali del calcio dilettantistico, e non solo.
Centrocampista tutto sinistro da sempre in forza all’Atletico Amiternum (terza forza del girone A della Terza categoria aquilana), Santella, in occasione della sfida casalinga col Coppito è riuscito in un’impresa che ha davvero pochi eguali: quella di andare in gol dopo appena quattro secondi di gioco.
Tanto infatti è trascorso dal fischio d’inizio del direttore di gara al momento in cui il pallone, calciato da oltre cinquanta metri di distanza, si è infilato alle spalle dell’esterrefatto portiere avversario.
«Quando ho visto la sfera entrare in rete» – ammette il diretto interessato – «non ho capito più nulla, essendo stato letteralmente sommerso dagli abbracci dei miei compagni di squadra».
Anche lui ha festeggiato sotto la tribuna del Comunale di Scoppito nonostante, sugli spalti, non vi fosse alcun famigliare. «É capitato, in passato, che qualche volta siano venuti a vedermi» – spiega sorridendo – «ma non domenica, essendo impegnati altrove. E se lo sono perso. Tra l’altro pare che esista un video che immortala la rete, girato da alcune persone che non ho ancora avuto modo di rintracciare. Spero di riuscirci perché sarebbe bello poter conservare un ricordo tangibile di quanto accaduto».
Sapeva che nemmeno 24 ore prima, sia pur in azione e poco dopo la mezz’ora, il palermitano Valerio Verre aveva segnato un gol analogo, in occasione della sfida casalinga con la capolista della serie B Frosinone? «In effetti mi è stato riferito, ma dopo la partita, per cui ho visto il filmato solo a cose fatte».
Com’è nata l’idea di calciare subito dopo il fischio d’inizio? «Non è stata sicuramente una cosa decisa a tavolino, anche se il nostro mister, in passato, mi aveva chiesto di provarci. Io però non lo avevo mai fatto, e così, durante il riscaldamento pre-partita, ne ho parlato col mio compagno di squadra Emanuele Di Francia, ed è stato proprio lui, con un tocco di suola, a passarmi il pallone dopo che l’arbitro aveva dato il via al match».
E a conferma dell’assoluta eccezionalità dell’evento c’è anche un altro particolare, che rende il suo exploit davvero unico, o quasi: dopo aver segnato infatti uno dei gol più veloci della storia, Santella si è ripetuto appena un minuto e mezzo dopo, siglando (in mischia e dal centro dell’area di rigore avversaria) la rete del momentaneo 2-0…
«Anche questa frutto delle circostanze. Si vede che doveva andare così» – sottolinea Massimo, la cui media realizzativa oscilla tra le cinque e le sei reti a stagione. Tutte rigorosamente messe a segno di sinistro e con la maglia dell’Atletico Amiternum, avendo sempre e solo militato in questo club, dopo essersi fatto le ossa nelle giovanili dell’Amiternina.
«Per comodità» – la sua spiegazione – «oltre che per concomitanti impegni di lavoro (Santella è un operatore del 118, ndr) non mi sono mai spostato dal mio paese, Tornimparte, avendo il campo sportivo a due passi da casa».
Essendo scesi in campo alle undici di mattina, c’è da immaginare un pomeriggio e una serata alquanto movimentate… «Adesso non esageriamo, anche se in effetti in paese e al bar la notizia si è sparsa presto e in tanti si sono congratulati con me. Di persona o tramite cellulare, per non parlare delle battute fatte nella chat di squadra».
A proposito, a fine partita, le ha detto qualcosa il portiere avversario? «Anche Gegé (diminutivo di Eugenio Vannini, ndr) mi ha fatto i complimenti, ed erano sinceri visto che l’anno scorso eravamo compagni di squadra. E comunque lui non ha colpe, dato che una conclusione del genere era oggettivamente difficile da immaginare per chiunque».
Commenti pure sul posto di lavoro? «Sì» – confessa il trequartista della squadra granata – «essendosi sparsa anche lì la notizia, riportata dal collega del 118 Roberto Romano, presente domenica sugli spalti».
Vista l’eccezionalità dell’evento, intende dedicare a qualcuno un simile exploit? «Innanzitutto alla squadra, con cui da anni condivido gioie e dolori, e tengo inoltre a fare un ringraziamento personale alla caposala Piera, che pur di consentirmi di giocare, mi cambia, nei limiti del possibile, i turni di lavoro domenicali».
Un’ultima curiosità: conta di riprovarci? «Perché no? Anche se immagino» – conclude il recordman Massimo Santella – «che d’ora in poi i portieri avversari faranno più attenzione in occasione dei calci d’inizio. E non solo quelli calciati dal sottoscritto..».