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STORIE DI CALCIO puntata n.9 – I FRATELLI SANTIROCCO

di Stefano De Cristofaro

 

“Parenti vincenti”.

Parafrasando, in positivo, il celebre film di Mario Monicelli (ambientato peraltro proprio in Abruzzo), quella dei fratelli Nicola e Noemi Santirocco è una storia che merita di essere raccontata.

Non capita tutti i giorni, del resto, di riuscire a vincere i rispettivi campionati di Eccellenza, e per giunta indossando la maglia della propria città d’origine. Esattamente ciò che è capitato loro, per la gioia dell’intera famiglia Santirocco, completata dal papà Giuseppe, ex calciatore dilettantistico, e dalla mamma Elena. Entrambi, ci mancherebbe altro, tifosissimi dell’Aquila 1927.

Club capace di vincere, nel corso della stessa stagione, i due campionati disputati dalle rispettive prime squadre, a conferma di una stagione per molti versi unica e irripetibile. Per i colori rossoblù e per chi li ha auto il privilegio di indossarli. Esattamente come la coppia in questione, che non ha difficoltà ad ammetterlo: «Avremmo gioito tanto anche se solo uno di noi due fosse riuscito nell’impresa, ma averlo fatto assieme rappresenta davvero qualcosa di indescrivibile. Anche e soprattutto perché una simile impresa è stata realizzata giocando nelle squadre della nostra città».

Tra i due passano cinque anni di differenza, a vantaggio di Noemi, nata nel capoluogo il 20 ottobre del 1994. I primi calci li tira nelle giovanili della Valle Aterno Fossa, per poi trasferirsi a Roseto degli Abruzzi, dove veste la divisa delle Girls Roseto, disputando il campionato di Eccellenza. A Chieti il salto di qualità, rappresentato dalla promozione dalla B alla A centrata in neroverde e seguita dal successivo trasferimento a Pescara sempre in serie B. Gli impegni universitari la portano però fuori regione ed ecco spiegata l’esperienza col Parma (in serie C), cui farà seguito, nel 2021 (a laurea conseguita), il rientro nel capoluogo abruzzese con conseguente approdo nelle file dell’Aquila 1927.

Alle cui dipendenze gioca (ma da quest’anno) anche Nicola (nato invece il 24 settembre 1999) il quale, pur dovendo ancora compiere ventiquattro anni, vanta già un curriculum altrettanto corposo. Iniziato nel settore giovanile dell’Amiternina e proseguito in quelli del Pescara (Allievi Nazionali) e dell’Avezzano, con la cui maglia si divide tra la squadra degli Juniores Nazionali e quella maggiore, militante in serie D. Seguiranno poi le esperienze in Eccellenza, nelle file di Angizia Luco, Alba Adriatica e Torrese, intervallate da una stagione in serie D, col Castelnuovo. «Quando ho saputo dell’interessamento dell’Aquila 1927» – racconta Nicola – «non ci ho pensato due volte, cogliendo al volo l’opportunità concessami». E pensare che da ragazzino il calcio non rappresentava una priorità per lui… «Verissimo, visto che all’epoca privilegiavo il nuoto. Sono stati mia sorella e mio padre a insistere col calcio e alla fine sono riusciti a convincermi».

Oltre alla maglia indossata, un’altra cosa accomuna i fratelli Santirocco: il ruolo ricoperto in campo. Sono infatti entrambi attaccanti, sia pur con caratteristiche diverse. «Io sono più un esterno d’attacco, che predilige la fascia destra, mentre lui è principalmente una prima punta» – spiega Noemi, che almeno quest’anno è stata la più prolifica dei due, con quindici reti in campionato e due in Coppa Italia: quasi il doppio rispetto al fratello minore, andato a segno sette volte in campionato e una in Coppa Italia. «Giusto così, visto che tra di noi è lei la più brava, come si evince del resto dal suo percorso calcistico» – afferma Nicola, a conferma di un legame affettivo davvero solido: nel calcio come nella vita di tutti i giorni. «Siamo sempre andati d’accordo, e quando ci ritroviamo a casa ci confrontiamo un po’ su tutto, non solo sulle nostre rispettive esperienze di squadra» – sottolineano i due, i cui impegni calcistici sono andati avanti, di pari passo, con quelli dedicati allo studio. Noemi infatti, laureata in Biologia, lavora in un’erboristeria della città mentre Nicola, fresco di laurea triennale in Economia, è attualmente alle prese con la magistrale in Pubblica Amministrazione. Per la soddisfazione, più che legittima, dei genitori. Orgogliosi di come i loro due figli siano riusciti a conciliare al meglio le due attività, ottenendo in entrambe risultati più che lusinghieri. Inutile sottolineare come, alla domenica, l’intera famiglia si riunisca allo stadio, con i figli in campo e mamma e papà sugli spalti a sostenerli. «Anche se» – sottolinea Noemi – «per ovvie ragioni si devono dividere tra le due squadre, spesso in campo contemporaneamente».

Quanto poi alla stagione appena conclusa, ecco il parere dei due Santirocco: «Entrambe le squadre erano partite con l’obiettivo di far bene, puntando cioè a un torneo di vertice. La storia insegna però come nel calcio non si possa mai dar nulla per scontato, dovendo tra l’altro fare i conti, quasi sempre, con avversari altrettanto agguerriti e ambiziosi. Ecco perché la doppia promozione centrata quest’anno dall’Aquila 1927 è davvero un’impresa destinata a restare negli annali del club». Un’impresa meritevole quindi di una dedica finale, che Noemi desidera rivolgere alla sua città e al resto della famiglia. «Mi associo ovviamente a lei» – la postilla di Nicola – «con un pensiero speciale per nostra nonna Bice, venuta a mancare nell’agosto scorso».