È un periodo molto difficile per tutti noi. Nessuno avrebbe mai immaginato una situazione emergenziale di questo tipo, nemmeno nel peggiore dei nostri incubi, eppure ci ritroviamo a fronteggiare – volenti o nolenti – questo maledetto virus.
Il nostro mondo, quello del calcio dilettantistico, è stato pesantemente falcidiato: in tanti hanno perduto persone care e hanno visto le proprie vite stravolte, altri hanno subito il deterioramento della propria situazione economica, numerose famiglie si sono ritrovate ad affrontare difficoltà di ogni genere, talvolta insormontabili.
Ma siamo uomini e donne di sport, ed abbiamo sempre fatto del sacrificio la cifra del nostro agire. In questi giorni ho ricevuto notizie dolorose, messaggi di sconforto e appelli disperati. Lo so, non eravamo preparati a tutto questo. Eppure, a bilanciare le cose negative, ho saputo di decine e decine di iniziative delle nostre società e dei nostri tesserati, iniziative benefiche e solidali attuate per offrire aiuto agli Ospedali, alle Associazioni, ai medici, agli infermieri e alla fasce più bisognose della popolazione. Queste notizie mi hanno riempito il cuore, confermando ancora una volta che il nostro mondo è popolato da persone fantastiche: giovani e anziani, imprenditori e cittadini che, invece di cedere allo sconforto, hanno saputo allestire raccolte fondi, reperimento di presidi sanitari e idee di ogni genere per assistere le fasce più deboli delle popolazioni delle nostre comunità. A tutti quelli che si sono impegnati estendo il mio GRAZIE e quello di tutte le istituzioni che ho l’onore di guidare da tanti anni. Le vostre attività meritorie mi hanno inorgoglito come mai mi era accaduto in tutta la mia carriera.
Noi siamo la linfa vitale dei territori sui quali operiamo, e in questo periodo di grande necessità ho potuto constatare che in tanti non si sono tirati indietro, dando tutto ciò che avevano per il beneficio di tutti. I nostri tesserati – lo sapete – nella vita quotidiana sono medici, infermieri, commessi, camionisti, poliziotti, vigili urbani, volontari, operai… e sono stati capaci di mettere a disposizione della cittadinanza, nell’ambito dello sforzo generale per contrastare l’emergenza, qualcosa in più, quel qualcosa che solo gli sportivi sanno dare: il cuore. La strada è ancora lunga e irta di sacrifici e sofferenze, ma sono sicuro che lo spirito dei dilettanti non mollerà di un centimetro e saprà fare la sua parte nel debellare questa pandemia.
Da molte parti si discute già del dopo e del come riprendere le nostre attività. Ad oggi non abbiamo una strategia ed una risposta per tutti. I campionati riprenderanno? I titoli saranno attribuiti? Promozioni e retrocessioni saranno assegnate? E secondo quali criteri? Rispondere adesso è utopico, perché se non si supera la fase di emergenza sanitaria, la credibilità di questi ragionamenti è molto scarsa. Per questo invito tutti ad evitare polemiche e divisioni di sorta, perché oggi abbiamo bisogno di remare tutti dalla stessa parte. Verrà il giorno di tornare all’attacco, di discutere – dividerci anche – ma fino a quel momento vi chiedo di essere realisti e di pensare ai valori più importanti, in primis la vita ed il benessere delle nostre comunità.
È il momento di stringerci in difesa con tutte le nostre forze, è il momento di lottare… domani verrà il momento di tornare a sorridere alla vita e gioire tutti insieme, verrà il momento di attaccare tutti insieme per riprenderci il nostro calcio. Verrà il momento aggredire questo mostro che impedisce ai nostri bambini e bambine, ragazzi e ragazze, a noi tutti, di correre sui nostri prati verdi (anche in erba artificiale) dietro un pallone, di abbracciarci e di vivere insieme le emozioni delle nostre partite…
Verrà, e sarà bellissimo.
Vi abbraccio tutti.
Daniele Ortolano