di Stefano De Cristofaro
Dopo aver fatto da apripista alle rappresentative impegnate nel Torneo delle Regioni di calcio a cinque (due su quattro sono approdate alle semifinali) è la volta di quelle del calcio a undici, a breve impegnate nell’analoga manifestazione, in calendario in Piemonte e Val d’Aosta dal 21 al 27 aprile prossimi.
Spulciando tra i ricordi del passato e senza andare troppo lontano con la memoria, l’attenzione si è ristretta alle ultime due edizioni vinte, sul campo, da una squadra abruzzese.
Nella fattispecie dalla Juniores, impostasi nell’edizione 2010 con un percorso quasi netto, testimoniato dai cinque successi su sei centrati dai ragazzi dell’allora commissario tecnico Maurizio (Ezio per gli amici) Cialini, che sollecitato al riguardo esordisce così…
«Tornare con la mente al giorno della finale mi crea ancora sensazioni bellissime: un misto di gioia e commozione, se si pensa che appena un anno prima, nell’edizione in cui l’Abruzzo si presentava quale regione organizzatrice del torneo, si verificò l’immane tragedia del terremoto aquilano, che fece saltare il tutto, causando centinaia di vittime e danni inenarrabili al capoluogo e non solo.
Una sorta di riscatto, insomma, verso un destino tragico ed un successo che mi piace condividere col mio carissimo amico Luigi Iervese, l’allenatore di quella squadra, capace al suo primo incarico di gestire quei ragazzi con una professionalità e un entusiasmo davvero eccezionali.
Un’esperienza bellissima» – prosegue Cialini – «che non fece altro che rafforzare ulteriormente una mia precisa convinzione, ovvero che nello sport le vittorie si ottengono sì con i fenomeni, ma ancor di più quando hai a disposizione atleti con alti valori morali.
Non è un caso del resto se, nonostante nessuno di quel gruppo di calciatori sia poi riuscito a fare il professionista ad alti livelli, riuscimmo ugualmente a centrare quel meraviglioso risultato, superando avversari sulla carta più qualificati».
Immancabile, poi, la carrellata di ringraziamenti: «Più che meritati» – sottolinea il baffuto ct pescarese – «e ovviamente non solo ristretti ai ragazzi. Di quel gruppo, davvero granitico, facevano infatti parte anche il presidente Daniele Ortolano, il dirigente accompagnatore Nunzio Gobeo, il segretario Sergio Di Prinzio, il dottor D’Alessandro e l’indimenticabile Pierino Marchizza, coadiuvato da Nino Di Bernardo.
Un team affiatatissimo, che ogni sera si riuniva per analizzare quanto fatto nel corso della giornata appena trascorsa e per programmare fino a notte inoltrata, tra uno stuzzichino e un bicchiere di birra, il da farsi in quella successiva.
Ricordi indelebili» – conclude Cialini – «come il celebre rito scaramantico (che preferisce però non rivelare, ndr) che si compiva nello spogliatoio dopo ogni partita e che rivelava il grande entusiasmo e la gioia immensa che ci ha contraddistinti dalla prima all’ultima partita».
Quattro anni più tardi, ovvero in occasione dell’edizione 2014, sarà Gabriele Aielli a raccoglierne il testimone, aggiudicandosi il titolo nazionale con la squadra Allievi, capace di inanellare sei vittorie in altrettante partite disputate, tra fase di qualificazione, quarti di finale, semifinale e finale.
«Il 2014» – sottolinea con emozione lo stesso Aielli – «è stato un anno davvero eccezionale per me, e non solo dal punto di vista prettamente calcistico. Tralasciando il resto e limitando il discorso al Torneo delle Regioni c’è da dire che nel periodo dedicato alla preparazione e alla scrematura della squadra avevo avvertito delle forti sensazioni che poi, man mano che il lavoro andava avanti, ho avuto modo di constatare quanto fondate fossero».
Si spieghi meglio… «É presto detto: avendo già vissuto in passato esperienze del genere, mi era capitato in passato di allenare squadre davvero forti dal punto di vista tecnico e per questo partite con dichiarate ambizioni di vittoria finale.
Quella volta, invece, avevo un gruppo tecnicamente non all’altezza dei precedenti, tant’è che poi, pochissimi di loro hanno continuato a giocare e quasi tutti in ambito dilettantistico.
Eppure, a dispetto di tutto ciò, sin dalle prime battute mi sono reso conto di come, tra noi dello staff e i giocatori stessi, ci fosse un clima e una consapevolezza diversa.
Non so come descrivere la cosa ma ricordo di aver percepito, sin dal primo raduno dedicato alla costruzione della rappresentativa, una sensazione di positività diversa dalle precedenti.
Una sorta di alchimia positiva in grado di aggiustare tutto, risolvendo anche quelle cose che sembravano insormontabili. E vi assicuro» – prosegue mister Aielli – «che in quel periodo se ne verificarono davvero tante, fino ai giorni immediatamente precedenti alla nostra partenza per la sede del Torneo. Sembrava davvero che tutto stesse volgendo al peggio, tra infortuni, malattie dell’ultim’ora e persino due rinunce alle convocazioni finali.
Ebbene, ricordo come fosse oggi quella riunione avuta alla vigilia della partita d’esordio, quando confessai ai miei ragazzi che avevo nella mia testa un pensiero fisso e che se loro erano d’accordo lo avrei rivelato, ma non subito.
Mettendolo cioè per iscritto in una busta che sarebbe però dovuta essere aperta solo alla fine della manifestazione. E così fu. Inutile dire cosa vi fosse scritto, ovvero che avremmo vinto il Torneo!».
Riportando di fatto il titolo Allievi in Abruzzo a distanza di ben ventidue anni…
IL CAMMINO DELL’EDIZIONE 2010 (Under 19)
PRIMA FASE: Abruzzo-Friuli 1-0; Emilia Romagna-Abruzzo 2-1; Piemonte-Abruzzo 0-1; Abruzzo-Sardegna 2-0. SEMIFINALE: Abruzzo-Trentino 1-0. FINALE: Abruzzo-Veneto 2-0.
IL CAMMINO DELL’EDIZIONE 2014 (Under 17)
PRIMA FASE: Abruzzo-Liguria 1-0; Friuli-Abruzzo 0-1; Abruzzo-Emilia Romagna 1-0. QUARTI DI FINALE: Lazio-Abruzzo 3-4 (ai rigori). SEMIFINALE: Abruzzo-Umbria 2-0. FINALE: Toscana-Abruzzo 0-3.