di Stefano De Cristofaro
Numeri alla mano è uno dei difensori in assoluto più prolifici del calcio dilettantistico abruzzese.
Settanta, infatti, le reti sin qui segnate dal 36enne Roberto Stacchiotti, attuale centrale difensivo della neopromossa (in Eccellenza) Santegidiese.
Un bottino, il suo, peraltro suscettibile di ulteriore incremento (essendo, come detto, ancora in attività) e di certo più consono ad un trequartista che a uno che, per attitudine e ruolo, i gol dovrebbe evitarli anziché segnarli.
E se qualcuno pensa ad un passato da attaccante, magari nelle giovanili, si sbaglia di grosso, avendo l’atleta giuliese giocato solo e sempre nelle retrovie.
«Al massimo ho cambiato posizione, a seconda del modulo difensivo adottato dai mister di turno» – si affretta a chiarire il diretto interessato, che da anni ormai divide i propri impegni calcistici con quelli lavorativi, nell’azienda di famiglia.
Sposato con Angela, dalla quale Stacchiotti ha avuto due figli, Cloe e Noah, entrambi adolescenti. «I miei primi tifosi» – sottolinea orgoglioso, – «anche se in questi anni ho dovuto sacrificare un po’ la famiglia, avendo la necessità di conciliare al meglio le mie due attività.
Sono comunque ben presente e anzi, proprio loro due rappresentano, assieme a mia moglie, lo stimolo maggiore ad andare avanti e ad accettare col sorriso sulle labbra qualche piccolo sacrificio personale».
Tornando al calcio e alle sue settanta reti, messe assieme in oltre cinquecento presenze, la maggior parte di esse sono state realizzate di testa.
«La mia grande specialità» – ammette – «visto che nel gioco aereo, peraltro assai utile anche in fase difensiva, me la cavo abbastanza bene».
Mai pensato quindi di cimentarsi in un altro ruolo? «Assolutamente no. Del resto, pur giocando dietro, le mie soddisfazioni sotto porta me le sono ugualmente tolte per cui non vedo la ragione di cambiare, anche se in qualche frangente la tentazione l’ho avuta. Semmai» – aggiunge – «mi è capitato, in alcuni frangenti, di essere spostato in attacco, ma sempre a partita in corso e per motivi contingenti, ovvero quando c’era da rimontare un risultato negativo».
Tra tanti gol ci indichi il più bello e quello più importante: «Alla prima tipologia appartiene sicuramente la rete siglata in mischia e, in semirovesciata, al Morro d’Oro, quando vestivo la maglia del Mosciano, mentre al secondo gruppo appartiene quella che ci regalò la vittoria in un decisivo scontro salvezza tra Pineto e Vastese».
Pineto e Mosciano sono solo due delle varie maglie vestite in quasi diciotto anni di onorata attività calcistica, avendo egli militato, tra serie D, Eccellenza (soprattutto) e Promozione, anche nelle file di San Nicolò, Cologna Paese, Real Giulianova, Torrese, Atletico Azzurra Colli (unica esperienza fuori regione) e Santegidiese.
Oltre cinquecento gare, come detto, e ben cinque promozioni all’attivo: due dall’Eccellenza alla serie D, conquistate a Pineto e Giulianova, e tre dalla Promozione all’Eccellenza, con le casacche di Mosciano, San Nicolò e Santegidiese.
L’annata migliore, soprattutto da un punto di vista realizzativo, resta però quella vissuta, in Eccellenza, con la maglia della Torrese.
Si tratta della stagione 2017-2018, che lo vide andare a bersaglio ben dodici volte. «Annata in effetti irripetibile» – conferma – «visto che non mi è più capitato di segnare così tanto».
Complice anche un particolare, altrettanto eloquente: quello di essere stato il rigorista della squadra. Compito per lui inedito ma svolto in maniera ineccepibile, avendone trasformati sette su sette: davvero niente male per uno che non li aveva mai battuti prima…
«Quella» – svela Stacchiotti – fu un’intuizione del mister di allora, Narcisi, che decise di affidarmi un simile compito avendomi osservato in allenamento, quando tra compagni ci si sfidava dal dischetto».
Un exploit rimasto però un “unicum” nella sua carriera… «É vero, visto che negli anni successivi nessuno me lo ha più chiesto».
La qual cosa però non gli ha impedito di migliorare il proprio score personale di marcature, che tra l’altro non tiene conto dei gol segnati tra Coppa Italia e play off (un’altra decina, in tutto), a conferma di quanto meritata sia la sua fama di difensore goleador.
“Quest’anno però sono fermo a quota uno» – sottolinea il difensore centrale della Sant, che tra i suoi idoli calcistici annovera l’ex laziale Alessandro Nesta e lo spagnolo, ora in forza al PSG, Sergio Ramos.
Ma in attesa di aggiornare numeri di gol e presenze, visto che di smetterne non sembra avere alcuna intenzione, chiusura doverosa con un ricordo tanto caro a Roberto Stacchiotti.
Quello vissuto una dozzina di anni fa nelle file della rappresentativa Juniores Abruzzo.
«Una bellissima esperienza, di calcio e di vita», conferma l’attuale atleta in forza al sodalizio vibratiano, facendo riferimento all’edizione 2010/2011 della Uefa Region’s Cup, che vide la partecipazione della squadra abruzzese alla fase internazionale del Torneo delle Regioni, all’epoca ospitata in Irlanda.
Inserito in un quadrangolare comprendente il San Marino (battuto per 1-0 con un gol di Lalli), i francesi della Ligue de Normandie (1-1, di nuovo a segno Lalli) e i padroni di casa del Leinster & Munster (altro pareggio, per 0-0), l’Abruzzo (allenato da Maurizio Cialini e Pieluigi Iervese), chiuse imbattuto il proprio girone di qualificazione.
Essendosi però piazzato secondo, fu escluso dalla fase successiva, alla quale si qualificarono, per poi essere sconfitti in finale dai portoghesi del Braga, proprio gli irlandesi.
«Oltre ad aver fatto un’ottima figura» – rammenta in conclusione Roberto Stacchiotti – «uscendo a testa alta dalla manifestazione, di quei giorni mi restano tanti ricordi, e tutti bellissimi. Dall’orgoglio di essere chiamati a rappresentare un’intera nazione alla consapevolezza di poter vivere, in quei frangenti, qualcosa di unico e irripetibile.
Per non parlare poi delle strutture che ci ospitavamo: impianti dotati di una decina di campi in erba. Un vero sogno per chi ama il calcio».