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LA MISSIONE SPECIALE DEL MANOPPELLO ARABONA TRA CALCIO E SOCIALITÀ

Una società con la missione di essere un punto cardine per un territorio, quello della media Val Pescara, cercando di valorizzare al massimo i suoi ragazzi. Questo è l’obiettivo del Manoppello Arabona, sodalizio attualmente con una prima squadra in Prima Categoria e che in passato ha “sfornato” tra gli altri un talento cristallino come quello di Marco Verratti che iniziò a muovere i primi passi da calciatore proprio nella squadra del suo paese.
Il tutto coniugato con la socialità e il sociale al di là dei risultati, come spiega il presidente Marco Blasioli: “L’anno scorso abbiamo avuto due retrocessioni dai Giovanissimi e dagli Allievi regionali. Il Manoppello Arabona è un vivaio di riferimento per tanti ragazzi. Quello che ci interessa è far crescere i nostri ragazzi e di approdare in realtà più importanti della nostra. Cerchiamo di farli giocare in un ambiente sereno e sano con tutti ragazzi provenienti dalla media Val Pescara”.
Infatti, dopo queste due retrocessioni, in casa rossoblù c’è tanta voglia di riscatto e i risultati fanno capolino dietro la fatica. Ne è un esempio Tommaso Mancini classe 2007, che gioca in prima squadra e ha ottenuto la convocazione nella Rappresentativa Allievi al Torneo delle Regioni. Così come la formazione dei Giovanissimi, protagonisti di un appassionante duello in vetta con il Pianella nel campionato provinciale di categoria. Cinque ragazzi di questa squadra, inoltre sono attenzionati da club di categoria superiore: si tratta del portiere Riccardo Speziale, i difensori Alessio Toppi e Tommaso Semplicino e il capitano Mattia Luciani. Senza trascurare la Juniores che vede il Manoppello unico club militante in Prima Categoria in un torneo prettamente per società di Eccellenza o Promozione.
“Quello che mi fa più piacere – conclude Blasioli – è vedere ragazzi andare alle feste di compleanno di loro compagni di squadra che stanno a venti chilometri di distanza. Inoltre da qualche anno adottiamo dei giovani migranti provenienti dai centri di accoglienza locali e quest’anno sono arrivati due fratelli originari del Gambia che sono già parte integrante della nostra grande famiglia”.

di Mattia Di Battista