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STORIE DI CALCIO puntata n.12 – GIANCARLO PULITELLI

di Stefano De Cristofaro

 

Una cornice speciale per un avvenimento altrettanto speciale.

Con oltre cinquemila spettatori (paganti) sugli spalti del Bonolis, il 1° ottobre scorso quella tra Teramo e Giulianova è stata la gara in assoluto più seguita in Abruzzo.

Niente male per un incontro di Eccellenza, il cui ultimo precedente ufficiale risaliva al lontano 2008. Per la cronaca, quello di recente terminato col punteggio di 2-2 è stato il derby n° 155 (il 106° per quel che riguarda le gare in campionato), portando a un totale 62 il numero dei pareggi, in aggiunta alle 51 vittorie biancorosse e ai 42 successi giallorossi.

Una sfida, come detto, d’eccezione, sulla quale si sofferma un personaggio altrettanto eccezionale: l’indimenticato bomber del Teramo Giancarlo Pulitelli.

Nato a Roma (il 15 febbraio del ’46) ma abruzzese d’adozione, essendosi stabilito dal ’76 a Teramo, dove tuttora risiede con la sua famiglia, composta dalla moglie Maria, dai figli Mirko e Pamela e da altrettanti nipoti.

«Ormai» – spiega il diretto interessato – «mi godo la pensione (avendo lavorato come impiegato nella Asl, appese le scarpette al chiodo appese le scarpette al chiodo, ndr) e i miei cari, dilettandomi di calcio. In tv e dal vivo».

Ovviamente c’era anche lui, il 1° ottobre, sugli spalti del Bonolis.

«Non me la sarei persa per nulla al mondo, e a tal proposito ci tengo a fare i complimenti sia alle due tifoserie, davvero corrette al netto degli immancabili sfottò reciproci, sia a chi ha saputo organizzare in maniera magistrale un evento di simile portata, ovvero la dirigenza teramana e i responsabili del comitato regionale della Figc».

Chissà quanti ricordi, al fischio d’inizio…

«Parecchi e tutti belli, anche se di derby col Giulianova non ne ho giocato poi tanti, nei miei anni di militanza in biancorosso».

350 gare e più di 140 gol all’attivo: questo lo score in ambito professionistico di Pulitelli, che dopo aver mosso i primi passi tra Pro Roma e Pro Tivoli (con conseguente convocazione nella nazionale Dilettanti), da giovanissimo fu persino aggregato alla Roma di mister Pugliese, sfiorando di un soffio l’approdo in quella del “mago” Helenio Herrera.

«Tutta colpa di un brutto infortunio muscolare patito nel corso di un’amichevole internazionale tra Italia e Francia, alla quale Herrera era presente per valutarmi. Si vede che era destino così ma non ho grandi rimpianti».

Anche perché, il buon Giancarlo la sua carriera l’ha comunque fatta vestendo, tra serie A (a Napoli, con gol in Coppa Italia), B (nella Reggina) e soprattutto in serie C (Teramo, Alessandria e Pisa) e D (Angri, Turris ed Ercolanese), svariate maglie, lasciando un po’ ovunque ottimi ricordi.

«Da giovane non avevo un carattere facile» – sottolinea – «la qual cosa non mi ha però impedito di allacciare duraturi rapporti di amicizia (su tutti quelli con Francesco Giorgini e Luigi Caucci, ndr), proseguiti anche al termine della mia carriera da calciatore. Approfitto anzi dell’occasione per rivolgere un caro saluto a tutte quelle persone che ho avuto il piacere e il privilegio di conoscere e un pensiero affettuoso a chi non c’è più, come il mio mister (nel Teramo dei primi anni Settanta, ndr) Feliciano Orazi, venuto a mancare proprio nei giorni scorsi».

Cinque, in totale, le stagioni vissute in biancorosso, a cavallo tra quelle giocate ad Alessandria e Pisa.

Cinque stagioni ma appena sei i derby disputati contro il Giulianova, complici un paio di annate in cui le due squadre militavano in categorie diverse.

Sei derby, tre dei quali vinti e altrettanti pareggiati.

Sapeva dunque di essere imbattuto contro i giallorossi? «Non lo rammentavo, ed è una cosa che mi fa molto piacere, ovviamente.

Anche perché, oltre a giocare ho pure segnato».

Cinque infatti le reti all’attivo (una però realizzata in Coppa Italia) di Pulitelli, che in un Teramo-Giulianova del ’77, curiosamente terminato anch’esso sul 2-2, ebbe modo di realizzare una doppietta.

«Una delle cose che ricordo con maggior orgoglio, anche se il derby che più di tutti ricordo con grande emozione è stato il primo in assoluto, che vincemmo 2-0 a Giulianova. In quell’occasione non segnai, procurandomi però il rigore decisivo».

Altri tempi e altro calcio… «Sicuramente. Non voglio dire che quello di allora fosse migliore, ma era di certo differente e, per molti versi, più romantico. C’era un attaccamento alla maglia che adesso si fatica a trovare, salvo rari casi, per non parlare dell’abissale differenza a livello di ingaggi».

Restando alla stretta attualità, chi la spunterà quest’anno in campionato? «Il cuore mi dice Teramo», confessa l’ex centravanti biancorosso, «ma occhio a questo Giulianova, che nell’ultimo derby mi ha fatto davvero un’ottima impressione: per qualità e organizzazione di gioco. Una cosa è certa, comunque: sarà un duello equilibrato ed entusiasmante».